Quando si avvicina il termine per iscriversi in prima superiore crescono i dubbi. Che scuola scegliere? Quale dà maggiori sbocchi nel mondo del lavoro? Il dubbio non risparmia i genitori, talvolta in crisi nel guidare il figlio in questo passo. Ecco qualche consiglio, e qualche errore da cercare di evitare.
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Quale consiglio dare per scegliere la scuola?
Conoscere la scuola che si vuole scegliere significa avere le idee chiare su tre fondamentali domande: Quali materie ci sono? In cosa mi prepara? (“Cosa imparo”). Dopo cosa posso fare una volta finito il percorso? (“accesso università e/o lavoro”). Scegliere una scuola che dia una buona cultura di base e non trascuri i linguaggi d’oggi (lingue e informatica). Inoltre se possibile, una scuola facilmente accessibile, non troppo lontana da casa, in modo che l’adolescente non sprechi troppe energie e gli rimanga anche tempo libero dallo studio. Se si può partecipate agli open-day
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È bene guardare agli sbocchi professionali?
L’orientamento per le terze medie è un’occasione per introdurre il “tema del lavoro”. Chiedere “Cosa vorresti fare come lavoro” non vuol essere un esercizio di preveggenza. Ma creare un momento di confronto tra i pensieri più o meno fantasiosi dei ragazzi e i suggerimenti realistici, concreti dei genitori. Sempre dialogando e con curiosità rispetto alle prospettive future. Importante, durante la scuola superiore sarà effettuare degli stages lavorativi e realizzare esperienze di alternanza scuola-lavoro.
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Quali errori il genitore non deve commettere?
Parlare troppo della scelta scolastica e con eccesso di preoccupazione. L’effetto è duplice: crea ansia nei figli e li rende radicali le loro posizioni. Potrebbe quindi fare esattamente l’opposto di ciò che desidera il genitore.
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Ma quanto possono i genitori intervenire sulla scelta?
In alcune occasioni i genitori si trovano a dover scegliere loro al posto dei figli. In altre, invece emerge che sono i ragazzi che tendono a voler decidere da soli senza consultarsi. Bisogna giungere a una mediazione: tenere conto degli interessi e attitudini dei figli, ma metterli in guardia da fattori non previsti sia prossimi che più in là nel tempo, da essi non conosciuti per mancanza di esperienza, attenzione e in alcune situazioni di volontà riflessione. E’ perciò opportuno aiutare a compiere una scelta consapevole, elastica, che garantisca duttilità per il futuro.
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I coetanei quale ruolo hanno nella scelta della scuola?
Spesso c’è il rischio che le motivazioni di una scelta provengano proprio dagli amici. Il genitore deve quindi aiutare il figlio ad avere spirito critico, senza però creare sfiducia nei confronti del coetaneo.
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E quando il papà medico o avvocato vuole che il figlio segua le sue orme?
Non bisogna mai trasferire nel figlio le ambizioni dei genitori e neppure caricarlo di aspettative. Bisogna abituarlo ad avere piccole autonomie e responsabilità. Il genitore deve dare consigli, ma non fare prediche: perchè sono nocive e controproducenti. E comunque non le seguono.