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18 Luglio 2023
Centro Cosp

Una scelta consapevole dell’orientamento

Quando si avvicina il termine per iscriversi in prima superiore crescono i dubbi. Che scuola sce­gliere? Quale dà maggiori sbocchi nel mondo del lavoro? Il dubbio non rispar­mia i genitori, talvolta in crisi nel guidare il figlio in questo passo. Ecco qual­che consiglio, e qualche errore da cercare di evitare.

  • Quale consiglio dare per scegliere la scuola?

Conoscere la scuola che si vuole scegliere significa avere le idee chiare su tre fondamentali domande: Quali materie ci sono? In cosa mi prepara? (“Cosa imparo”). Dopo cosa posso fare una volta finito il percorso? (“accesso università e/o lavoro”). Sceglie­re una scuola che dia una buona cultura di base e non trascuri i linguaggi d’oggi (lingue e informatica). Inoltre se possibile, una scuola facilmente accessibile, non troppo lontana da casa, in modo che l’adolescente non sprechi troppe ener­gie e gli rimanga anche tempo libero dallo stu­dio. Se si può partecipate agli open-day

  • È bene guardare agli sbocchi professionali?

L’orientamento per le terze medie è un’occasione per introdurre il “tema del lavoro”. Chiedere “Cosa vorresti fare come lavoro” non vuol essere un esercizio di preveggenza. Ma creare un momento di confronto tra i pensieri più o meno fantasiosi dei ragazzi e i suggerimenti realistici, concreti dei genitori. Sempre dialogando e con curiosità rispetto alle prospettive future. Importante, durante la scuola superiore sarà effettuare degli stages lavorativi e realizzare esperienze di alternanza scuola-lavoro.

  • Quali errori il genitore non deve commettere?

Parlare troppo della scelta scolastica e con eccesso di preoccupazio­ne. L’effetto è duplice: crea ansia nei figli e li rende radicali le loro po­sizioni. Potrebbe quindi fare esattamente l’opposto di ciò che desi­dera il genitore.

  • Ma quanto possono i genitori intervenire sulla scelta?

In alcune occasioni i genitori si trovano a dover scegliere loro al posto dei figli. In altre, invece emerge che sono i ragazzi che tendono a voler decidere da soli senza consultarsi. Bisogna giungere a una mediazione: tenere conto degli interessi e attitudini dei figli, ma metterli in guardia da fattori non previ­sti sia prossimi che più in là nel tempo, da essi non conosciuti per mancanza di esperienza, attenzione e in alcune situazioni di volontà riflessione. E’ perciò op­portuno aiutare a compiere una scelta consapevole, elastica, che garan­tisca duttilità per il futuro.

  • I coetanei quale ruolo hanno nella scelta della scuola?

Spesso c’è il rischio che le motivazioni di una scelta provengano proprio da­gli amici. Il genitore deve quindi aiutare il figlio ad avere spirito critico, sen­za però creare sfiducia nei confronti del coetaneo.

  • E quando il papà medico o avvo­cato vuole che il figlio segua le sue orme?

Non bisogna mai tra­sferire nel figlio le ambizioni dei genitori e neppu­re caricarlo di aspettati­ve. Bisogna abituarlo ad avere piccole autonomie e responsabilità. Il genito­re deve dare consigli, ma non fare prediche: perchè sono nocive e controproducenti. E comunque non le seguono.