Anche quest’anno ‘’il carrozzone scolastico’’ è partito: sono già tre mesi che la scuola è iniziata tra le problematiche legate al rischio Covid e le difficoltà sul green pass, di cui soprassediamo ….
In ogni caso, il periodo didattico di novembre e dicembre è concentrato soprattutto per una fascia specifica: ci riferiamo alle classi terze medie che proprio in questi giorni stanno entrando nel vivo rispetto al percorso orientativo. Infatti in questi mesi gli alunni sono chiamati alla scelta della scuola superiore, le iscrizioni vanno effettuate online entro il prossimo gennaio.
Purtroppo anche quest’anno open-day blindati per la pandemia, e le riunioni e la valutazione dell’offerta formativa dei vari istituti viaggia in rete, e questo può essere un ostacolo verso una scelta ponderata dell’istituto che i ragazzi andranno a frequentare.
Ma quali risultati può dare una non corretta scelta del percorso scolastico?
Sicuramente, in primis pensiamo all’insoddisfazione e alle conseguenti difficoltà scolastiche dell’alunno, ma senz’altro un errato processo di orientamento può contribuire a implementare il fenomeno della dispersione scolastica.
Per dispersione scolastica si intende quel fenomeno che comporta ‘una interruzione prima del conseguimento del titolo di studio terminale nel percorso scolastico dei ragazzi’’. Le cause e i fattori che possono influire sull’insuccesso scolastico sono molteplici: sia di tipo sociale, che di tipo personale e quindi può aver a che vedere con problematiche legate al rapporto scuola-famiglia, all’offerta culturale del territorio, ai vissuti emotivi personali o al gradimento dell’attività. La dispersione quindi è causata dall’insuccesso scolastico che si verifica quando gli studenti non riescono a dispiegare pienamente il loro potenziale di apprendimento, soddisfacendo i propri bisogni formativi.
L’attività di orientamento può avere un ruolo estremamente rilevante nel prevenire l’insoddisfazione dei propri bisogni formativi e quindi quelle difficoltà che si creano nel momento in cui l’allievo si trova a frequentare un percorso di studi non adatto alle sue capacità e alle sue propensioni. L’orientamento infatti si può tradurre anche come un incipiente e continuo percorso di conoscenza e scoperta di sé stessi, del proprio carattere, delle proprie abilità, delle proprie aspettative e speranze per il futuro. Oltre a ciò l’orientamento può aiutare a far luce sulle proprie attitudini, interessi, metodi di studio, … insomma i propri punti di forza e i propri punti deboli.
Gioco forza è facile comprendere come l’orientamento abbia un ruolo importante nella crescita e nella conoscenza di sé stessi al fine di permettere delle ‘’consapevoli scelte basate su effettive possibilità di realizzazione’’, in tal senso risulta evidente il carattere di prevenzione che l’orientamento può assumere, rispetto a fenomeni quali la dispersione scolastica, l’insuccesso e la frustrazione che ne deriva.
I dati più recenti in merito a ciò indicano che le percentuali si stanno mantenendo grosso modo sul livello degli anni precedenti, anche se ci sono state particolarità specifiche legate alla didattica a distanza e al problema che il rientro in presenza ha significato spesso una concentrazione di momenti valutativi).
Un modo per contrastare questo fenomeno rimane sempre l’importanza del “recupero della serenità, della motivazione e del sentire l’apprendimento come esperienza vitale’’ e il fondamentale supporto del ri-orientamento è necessario proprio per indirizzare gli allievi su percorsi alternativi rispetto a quelli scelti in un primo momento, al fine di evitare fenomeni quali: non essere ammessi all’anno successivo, ritirarsi da scuola prima della fine, abbandoni non formali.