E’ opinione comune che la scuola stia vivendo una situazione particolare per cui è difficile trovare un paragone nella sua storia. Riuscire a svolgere le attività tra incertezze e rischi di rinvio, garantendo comunque continuità nelle lezioni e al contempo l’attivazione di tutte le proposte necessarie al percorso didattico degli allievi. Tra le varie iniziative, per gli alunni delle terze medie, si è presentato il fatidico dilemma della scelta della futura scuola superiore. Sì proprio adesso e proprio in questo periodo di emergenza, dove tutta l’attenzione sembra concentrarsi solo e unicamente sul “presente e sull’attuale”, ci si trova a dover di ipotizzare “il futuro”, “il cosa si farà dopo”, attraverso percorsi di ricerca e riflessione propri dell’orientamento.
Come si diceva, in certe scuole e dove è stato possibile, presidi e professori particolarmente ostinati-convinti sono riusciti ad organizzare iniziative nel campo dell’orientamento, per fornire un aiuto ai loro allievi e alle rispettive famiglie. In alcune occasioni siamo stati coinvolti e ciò ci ha permesso di fare esperienza diretta all’interno della classe tra i vissuti reali, le emozioni, le aspettative e le paure. Ci siamo resi conto di come i ragazzi, nonostante le limitazioni e le difficoltà dovute all’emergenza, hanno manifestato la volontà di andare avanti, di continuare nel proprio impegno di istruzione e di formazione di cui la scuola è “un naturale motore”. Nelle attività proposte sono stati attivi e impegnati cogliendo l’occasione con rinnovata volontà, quasi a significare il loro interpretare il futuro con fiducia e una carica di positività, che non sempre è stato facile riscontrare negli adulti in questo periodo.
A rifletterci, l’orientamento pone le sue basi sulle attitudini e gli interessi acquisiti dall’allievo per aiutarlo a proiettarsi nei percorsi di studio e di lavoro. Ha in sé, quindi una carica decisamente orientata al futuro e richiede confronto, riflessione personale e un atto di buona volontà e di fiducia. Infatti i bisogni di chiarimento e di accoglienza non sono né cambiati né stati minimizzati dalle pressioni e dalle limitazioni dell’emergenza Covid-19. Spesso nelle prove sono emerse le classiche domande sull’orientamento: “Cosa posso fare? – Quali sono i miei interessi? – Sono confuso non so proprio cosa scegliere!” Espressioni che sono una richiesta di aiuto posta sia ai professori che agli operatori, ma in primis ai propri genitori.
I genitori raccolgono questi inviti da parte dei figli confrontandosi però con le complessità di questo particolare momento. Essere presente, starli accanto, aiutarli e sostenerli è fondamentale ma non sempre è sufficiente per accompagnare i figli verso una corretta scelta di orientamento. Il toccare con mano la realtà scolastica presso gli istituti a volte può fare la differenza. Purtroppo in questi mesi gli accessi contingentati con numeri minimi di gruppi accettati, hanno portato a una limitazione per le iniziative di conoscenza delle scuole superiori: le cosiddette “giornate aperte”, altre attività come i laboratori, le visite accompagnate, la possibilità di partecipare a lezioni, esperienze molto significative ed estremamente apprezzate dagli allievi e dai genitori. Non tutto si potrà fare ma in alcuni istituti hanno messo a disposizione dei tutorial on-line e altre iniziative per poter rispondere alle esigenze delle persone.
In ogni caso, si percepisce la volontà in questi attori (genitori, insegnati ed operatori), a lavorare e continuare a sostenere la crescita dei giovani verso la ricerca del proprio percorso di vita e la realizzazione dei propri sogni.