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Attività di riorientamento del Centro COSP-ASTORI di Mogliano Veneto
L’anno scolastico 2020/2021 è stato un anno travagliato tra lezioni in presenza e lezioni con la DAD (didattica a distanza). Queste situazioni hanno inciso e tuttora incidono sul normale svolgimento delle lezioni, ma soprattutto sull’andamento e sul rendimento scolastico degli allievi.
Per alcuni l’anno si concluderà in modo positivo, con la promozione tra bei voti e il plauso per un impegno mantenuto sempre costante. Per altri, invece, i risultati potranno essere più mediocri, legati alle difficoltà che gli allievi hanno sperimentato in questo periodo. Infatti, difficoltà di attenzione, concentrazione, un approssimativo metodo di studio, sono il bagaglio negativo che una parte degli allievi ha nello zaino, a prescindere dall’emergenza Covid e dalla DAD.
In più occasioni, come operatori del centro COSP-ASTORI esperti di orientamento, ci troviamo a confrontarci con situazioni di disagio e difficoltà sia degli allievi che dei loro genitori in merito a dolorosi fallimenti scolastici. Spesso interveniamo nel comprendere quali possono essere le cause che hanno portato un ragazzo/a alla bocciatura. Di sicuro le basi sono sempre quelle, legate ad un atteggiamento verso lo studio poco attento e scarsamente motivato. Oltre a ciò ci capita di confrontarci con situazioni personali di disagio più profondo, che toccano il piano delle relazioni (famiglia, compagni e insegnanti) e i livelli di serenità e di soddisfazione personale. Alcune cause si possono ricercare nella scelta del tipo di scuola precedentemente fatta, evitando di tener conto delle capacità, degli interessi, e delle propensioni del ragazzo. Scelte sbagliate legate a tentativi, “al voglio provare”, oppure per il semplice fascino di inseguire amici o amiche su percorsi in realtà poco adatti alle proprie attitudini. Per altre occasioni emergono come possibili cause consigli poco precisi o, in qualche occasione, del tutto inascoltati. Mentre, per altre situazioni, capita che allievi che ottenevano con facilità alle medie buoni voti, utilizzando un relativo impegno, incontrino gravi difficoltà nei primi anni delle scuole superiori. Tutti questi intoppi trovano la loro origine nel fatto che gli allievi, pur accedendo alle scuole superiori, pensano di poter studiare e quindi di doversi impegnare con gli stessi livelli qualitativi ed anche quantitativi, di come erano abituati alle scuole medie.
“Andava tanto bene alle medie, bastava che stesse un po’ attento in classe e portava a casa tutti 7 e 8 con facilità!” ..….“Ora, sembra essere un altro ragazzo. I voti vanno male; è sempre triste, parla di meno e sembra aver perso interesse per tutto!”. I genitori, particolarmente le mamme, ci descrivono queste situazioni che creano disagio anche in famiglia, in quanto spesso ci si divide tra l’attesa “perché il ragazzo sta crescendo”, e il desiderio di intervenire per fornire al ragazzo un aiuto per superare il suo momento di disorientamento.
Un contributo fondamentale, infatti, sta nell’incontrare una persona esterna al mondo della scuola e della famiglia, che sappia comprendere il momento, ma sia equidistante e che aiuti il ragazzo nel percorso di consapevolezza rispetto alle proprie potenzialità, alle proprie preferenze e ai propri limiti. Questo tipo di percorso viene definito come “attività di ri-orientamento”: il focus sta nell’aumentare, per quanto possibile, la consapevolezza di sé e la concretezza delle scelte, sia dei ragazzi che delle famiglie, per favorire percorsi scolastici sereni, che motivino e che gratifichino gli allievi, sostenendoli nel difficile percorso nella ricerca della costruzione della propria identità all’interno di un mondo che cambia, pieno di suggestioni, falsi valori e comodità seducenti. Principi base dell’educazione, condivisi soprattutto dai genitori che si preoccupano nel vedere il proprio figlio attraversare questa impasse, ma che riescono in ogni caso a mantenere salda la fiducia che il loro impegno e la loro disponibilità nell’accompagnare la crescita del figlio non sia affatto del tempo perso. Anche coinvolgendo gli esperti per un lavoro di squadra.